Verona, 3 aprile 2020 - Aggiornamento su “I canti dell’innocenza di William Blake”, primo volume a dorso della collana “ARISTODEMICA” di Poliniani / Al segno di Fileta.
La nuova pubblicazione “I canti dell’innocenza” di William Blake, a cura di Antonello Fabio Caterino, sarà presto disponibile sul sito Poliniani (link), ed è il primo volume della collana “ARISTODEMICA”, nata dalla collaborazione tra Edizioni Poliniani e la Casa Editrice “Al segno di Fileta” (leggi qui).
Oggi, desideriamo condividere un quadro generale di approfondimento sull’autore e sul contenuto della suddetta pubblicazione, attraverso le parole del curatore Antonello Fabio Caterino:
“Nel 1794 William Blake pubblica il suo imponente lavoro Songs of Innocence and of Experience e Showing the Two Contrary States of the Human Soul: si tratta di due raccolte di poesie accomunate dall’essere rispettivamente rappresentazioni delle due fasi dell’animo umano, per convenzione spesso anagrafica la prima e la seconda, ossia l’innocenza (infanzia) ed esperienza (età adulta).
Il presente volume prende in esame unicamente la fase dell’innocenza, e si arricchisce in appendice con gli Auguries of Innocence (gli Oracoli degli Innocenti) tratti dal Pickering Manuscript, un quaderno che lo stesso Blake vergò agli inizi del secolo decimonono.
Nei Canti dell’Innocenza, attraverso una serie di episodi icastici, il poeta ha cercato di rappresentare gli innocenti per antonomasia: pastori, agnellini, bimbi, fedeli, fiori, prati, genti dalle umili origini e degli umili impieghi.
Com’è ben noto, Blake fu anche un incisore di straordinaria bravura, maestro nel colore, e arricchì con preziose incisioni ogni canto. Ecco perché si è deciso di far sì che questo fosse un volume illustrato: perché anche le incisioni potessero essere tradotte e riadattate, esattamente come i singoli versi.
L’amarezza diventa molto più fitta con gli "Oracoli degli Innocenti": Blake fa declamare a un’inquietante voce fuori campo, certamente dalla parte degli innocenti, una serie di oracoli e maledizioni per un mondo irrispettoso verso questi ultimi, e verso gli ultimi in genere.
È come se, col mutare del secolo, le speranza dei lumi settecenteschi fossero spezzate dalla consapevolezza nera del secolo nuovo.
Non sorprende affatto – come è ben messo in evidenza nell’introduzione al volume – che l’opera di Blake ispiri Thomas Harris nella creazione del suo personaggio Hannibal Lecter: un elegante e raffinato conoscitore della vita e del bello che non sopporta psicologicamente cosa succede agli innocenti e diventa un serial killer, un cannibale che si nutre di chiunque non abbia più in sé la marca pura e incontaminata dell’innocenza.”
La prefazione alla pubblicazione è redatta da Eleonora Cavallini, prof.ssa ordinaria presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, e le tavole che affiancano la lettura del volume sono curate da Erika “Miss” Bisi, già illustratrice del fumetto “Ma di lavoro vero, ceffai?” Di Svet Krasna (link) e autrice - illustratrice del fumetto in formato QUART “Vivo la mia vita un quarto di secolo alla volta” (link).
Presto usciranno altre news!
La Redazione Poliniani
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